I tesori celati nei nostri Decumani
Ad un periodico come Buongiorno Napoli, teso ad esaltare il positivo che si riscontra nella nostra città, la più bella del mondo senza ombra di smentita, non poteva mancare la descrizione di una bella passeggiata nel suo centro storico dove si ritrovano eloquenti testimonianze della sua storia, della sua cultura, delle sue tradizioni e dei suoi profumi. Napoli, esempio forse unico al mondo, è abitata e vissuta in gran parte dai suoi figli, che se ne allontanano solo se costretti a farlo, ma ne custodiscono il ricordo e l’amore per tutta la vita, ovunque vadano. Buongiorno Napoli è un notiziario bimestrale, agile ed elegante, che si nutre della storia patria, della musica e della poesia che resero celebre la nostra terra in tutto il mondo e la posero all’attenzione di intellettuali, pensatori ed estimatori stranieri provenienti da ogni dove.
Ma veniamo alla nostra passeggiata, per chi intende comprenderne l’anima ed il cuore con interesse sincero e con amore. Il pensiero s’invola e va lontano, percorrendo le strade da San Gregorio ai Tribunali, da Santa Chiara a San Gaetano, dove tutto è rimasto immutato nel corso di circa tremila anni di una gloriosa e sofferta storia.
È bello calpestare le vecchie strade disegnate dai greci e le vecchie e consunte pietre, levigate dal tempo, con tutto ciò che raccontano a chi sa ascoltare. Nell’agorà osserviamo il tempio dedicato a Giove, la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, quella di San Lorenzo i fondaci, il Convento di San Gregorio Armeno, dove umili monache ospitavano i “Figli della Madonna” affidati alla loro pietà ed ai quali cantavano la ninna nanna, cullandoli fra le colonne dell’antico chiostro. Una gloria dei nostri decumani è il Cristo Velato, esempio di scultura sublime. Famosi nel mondo, i presepi, i pastori ed i gioielli dell’arte e del genio di questo popolo eccezionale che sa esporre mille cianfrusaglie alla rinfusa sulle bancarelle, fra fabbricati vetusti e stonacati, con balconi ornati di fiori, gabbie di uccellini, varie cibarie ed oggetti d’uso quotidiano, oltre che con gli indumenti stesi ad asciugare.
A render questo posto ancora più incantevole, gli Scavi Romani con le loro stratificazioni, i resti botteghe, i mercati e le strade, la Chiesa di San Gennaro nostro patrono, il teatro romano che accolse anche l’imperatore Nerone con le sue follie, la Napoli sotterranea con l’acquedotto, il Senato della città con i suoi stemmi e con i Sedili, il profumo della pizza “ad ogge a otto” e tanto altro ancora. Vi sono le case di Giambattista Vico e di Benedetto Croce, due fari inestinguibili del sapere quali nessuno al mondo può vantare. Si ha l’impressione di fare un viaggio fantastico nel passato, nell’atmosfera rarefatta ed immobile dei secoli trascorsi e degli eventi che in quegli spazi si sono verificati.
E cosa dire dei napoletani? Della loro verve, della loro generosità, della loro simpatia e della loro creatività? Non esiste al mondo gente più disponibile, quando occorre, e sempre pronta ad offrire aiuto a chi ne ha bisogno di fronte agli imprevisti della vita. Il nostro popolo, purtroppo, è spesso oltraggiato e tacciato di faciloneria, irresponsabilità e pressapochismo. La storia lo testimonia a chiare lettere ma, come l’araba Fenice, Napoli, con i suoi abitanti, ha il dono inestimabile di venir fuori dalle proprie ceneri e di sopravvivere, malgrado le arbitrarie e false testimonianze.
Venite a trovarci e comprenderete meglio lo spirito di questi siti fiabeschi, rimanendone stupiti. Venite dunque e ne ripartirete più arricchiti e con il dolce profumo dei babà e delle sfogliatelle, delle mille voci e dei frastuoni, del mare e del sole in servizio permanente effettivo