Tutti diversi … in un mondo di uguali. I nostri “No” contro ogni forma di razzismo
Nell’attuale società, conseguentemente alla globalizzazione delle relazioni economiche, cresce la presenza di nuove culture nel nostro Paese. La diversità culturale è indubbiamente una grande risorsa anche all’interno della scuola in quanto consente di promuovere la capacità di vivere assieme agli altri in un tessuto culturale e sociale ricco e multiforme.
La scuola come agente formatore per eccellenza , ha il compito di educare-formare persone che abbiano le competenze di vivere in modo pacifico e democratico nei confronti di qualunque tipo di diversità. E’ importante prendere coscienza che crescere in una prospettiva interculturale non significa perdere la propria identità, ma comprendere che l’altro, con la sua differenza, costituisce per ciascuno di noi un’occasione di arricchimento.
Noi docenti dell’I.C. 13 Ignazio di Loyola, abbiamo impostato la nostra attività didattica sulla tematica
dell’inclusione, contro ogni forma di discriminazione. Il nostro motto è stato “TUTTI DIVERSI…IN UN MONDO DI UGUALI”; da esso sono scaturite tante attività significative che hanno permesso di far riflettere i nostri alunni sui tempi del razzismo, della diversità, della legalità e della condivisione.
Le parole chiavi sono state: “conoscere – comprendere – condividere”.
Le attività proposte hanno avuto lo scopo di far sentire ognuno come parte integrante di un tessuto sociale, partendo appunto dalla scuola, dove le differenze, anche se non sempre evidenti, cominciano a farsi strada. Il conoscere l’altro attraverso storie, canti, poesie e persino rappresentazioni grafiche e teatrali, hanno consentito di far apprendere in modo gioioso le regole della convivenza, nel rispetto di tutti.
Solo in tal senso, la scuola può apportare un valido e prezioso contributo fin dalla più tenera età dei bambini, promuovendo un’azione educativa e didattica, il cui scopo è favorire l’idea di un mondo in cui i diritti umani inalienabili contribuiscono alla co-costruzione di un mondo senza confini, educando e formando persone consapevoli dell’esistenza del fondamentale rispetto di se stesso e dell’altro e della diversità di ognuno. Il nostro intento è stato, quindi, quello di porre il bambino al centro del suo percorso esperenziale, permettendogli di diventare una persona autonoma, libera da pregiudizi e stereotipi, indipendente, critico, che possa partecipare attivamente alla vita sociale, il cui tessuto oggi più che mai è sempre più plurale.
Avere uno sguardo interculturale ed inclusivo significa abituare il bambino, fin da piccolo, ad avere un atteggiamento curioso, accogliente, aperto a tutto ciò che è diverso; aiutarlo, camminando insieme, a superare la paura verso il nuovo ( sia delle persone che delle nuove situazioni ); educarlo ad avere un pensiero divergente e “riconoscere che non vi è un solo modo di pensare, … di vestirsi, di mangiare, di amare …” ( T.B. Jelloun).
E’ importante educare all’ascolto reciproco, al dialogo, al confronto di persone diverse per poter convivere in un clima di umanità, di pace e di solidarietà e dove l’empatia diventi un’abitudine e non un’ eccezione.
Come sosteneva Paul Valery: “Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.’’