“Se i delfini venissero in aiuto”, vivere insieme e stare insieme. Percorsi di inclusione e integrazione per la salute
Sbarcato dopo due settimane in mare sulla nave salvagente di Medici Senza Frontiere, ho trovato in terraferma calunnie e voci a vanvera sui soccorritori di naufraghi che ho conosciuto. Reagisco con questa cronaca, una nota in margine a una verità ferita (Erri De Luca)
Il piccolo pamphlet dello scrittore rappresenta il punto di partenza del Workshop dall’omonimo titolo – in programma sabato 19 ottobre 2019 durante la terza edizione de L’Atelier della Salute presso l’AOU Federico II di Napoli – per riflettere insieme su un tema quanto mai attuale e spesso oggetto di polemiche, dibattiti ed opinioni controverse.
Il gruppo di coordinamento, guidato dalla Dottoressa Fabiana Rubba, ha affidato all’Associazione degli Italianisti – sezione didattica, e nello specifico alle Prof.sse Adriana Passione e Giuditta Grosso, il compito di guidare il pubblico partecipante alla scoperta del testo proposto per arrivare, grazie anche alla sapiente moderazione della Prof.ssa ed archeologa Giovanna Greco, ad un’analisi puntuale degli ostacoli che i migranti da sempre hanno dovuto affrontare per poter raggiungere un adeguato livello di integrazione e partecipazione.
Interverranno anche Laura Marmorale, Assessora ai Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale del Comune di Napoli, e la dott.ssa Carmela Vallone del Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Napoli Federico II.
Un Workshop, dunque, di elevato spessore culturale e sociale che vuole dare risonanza ad un progetto molto più ampio, realizzato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Napoli Federico II, per la facilitazione dell’accesso ai servizi sanitari.
Il programma si pone l’obiettivo di costruire uno spazio di incontro e di riflessione all’interno del quale elaborare processi di integrazione delle conoscenze mediche che includano e integrino peculiarità dedicate alla salute delle popolazioni migranti – spiega la Dott.ssa Marina Silvia Scamardo, tra i promotori del progetto.