Il Museo di Capodimonte non si arrende: prorogata la mostra di Calatrava

Il Museo di Capodimonte, con la sua ricca offerta culturale, elabora nuove strategie per rendere fruibile al pubblico il suo immenso patrimonio artistico nonostante i disagi causati dal Covid: ecco allora l’idea di aumentare la possibilità di accesso, come è avvenuto il giorno 9 e 16 ottobre 2020, attraverso una apertura straordinaria con un biglietto al costo di 2 euro.

Altra misura importante intrapresa è stata la proroga della mostra dedicata a Santiago Calatrava, architetto, ingegnere, pittore, scultore, disegnatore, artista a tutto tondo che ha iniziato la propria straordinaria carriera a partire dal disegno, realizzando opere come la  Stazione dell’Aeroporto di Lione Saint-Exupéry o il World Trade Center Trasportation Hub di New York, meglio noto come Oculus, diventato un simbolo di rinascita dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, grazie alla sua struttura che rievoca l’immagine leggera delle ali di un uccello.

La mostra, intitolata Nella luce di Napoli, espone più di 400 opere dalle quali emerge lo studio che l’autore ha incentrato sulla ricerca di un equilibrio fra volume e luce, avendo dichiarato lo stesso di essere sempre alla ricerca di più luce e più spazio.

La mostra offre una panoramica completa della sua attività artistica: dai disegni, alle sculture, alle maquette (plastici che riproducono un’opera architettonica). Di particolare importanza per la cultura partenopea sono le sei sculture in ferro ispirate ai guerrieri della facciata principale del tempio greco di Egina, custodite nella Glyptothek di Monaco ed esposte per la prima volta a Napoli. Opere di particolare importanza per la nostra città poiché rappresentano un ponte metaforico tra il XXI secolo e la Napoli simbolo della cultura ellenistica.

L’esposizione artistica ha il fine di far vivere al visitatore l’intensa attività culturale di Calatrava, che ha affermato: “Non ho mai smesso di dipingere; per me è importante lavorare sulla pittura, sulla scultura e sulla ceramica, non solo come discipline indipendenti ma come nutrimento incessante per la mia architettura”.

La connessione interdisciplinare fra diversi linguaggi artistici è quindi un elemento essenziale che emerge chiaramente dalla mostra, insieme agli studi svolti dall’artista nel corso degli anni. Basti osservare le sculture per capire come l’artista abbia esplorato a fondo questa forma di espressione, passando dalla fase geometrica e matematica a quella astratta, cinetica e antropomorfa.

In una città come Napoli, che avverte il bisogno di una nuova urbanistica che la valorizzi sempre di più, è importante conoscere un artista come Calatrava che considera l’architettura una forma di arte che può proteggere dal dolore per il fatto stesso che le strutture accolgono le persone e portano bellezza.

Un artista che ha dichiarato: “Per me la materia che compone l’architettura si sublima attraverso l’ordine e la luce”. E Napoli ha bisogno di tante cose, fra cui proprio ordine e luce.

22 Ottobre 2020

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