La Nave asilo “Caracciolo”: una mostra in ricordo di Giulia Civita Franceschi e dei suoi “caracciolini”
Si è tenuta nel mese di ottobre, nel Parco S. Laise del Collegio Costanzo Ciano, ex base Nato Bagnoli, una interessante mostra foto – documentaria gratuita dal titolo Da scugnizzi a marinaretti: una esposizione che racconta, attraverso fonti d’archivio con foto e documenti originali, il particolare esperimento educativo che ebbe luogo a Napoli tra il 1913 e il 1928, al fine di recuperare dalla strada i cosiddetti scugnizzi.
Un progetto, nato dalla volontà della direttrice della Nave asilo “Caracciolo” Giulia Civita Franceschi, detta anche la “Montessori del mare” per il suo metodo pedagogico ispirato al principio del mare “redentore” e grazie alla quale furono avviati alla carriera di marinai circa 750 ragazzi, purtroppo interrotto dal regime fascista nel 1928 quando la Nave passò sotto la direzione dell’Opera Nazionale Balilla con il conseguente allontanamento della sua direttrice.
Senza dubbio, un’esperienza d’avanguardia quella della Caracciolo: un percorso educativo e professionalizzante volto ad inserire nella società i giovani nati e cresciuti in contesti maggiormente disagiati, sviluppando in ognuno di loro le proprie potenzialità ed attitudini. Un’idea pedagogica e di inserimento sociale che va assolutamente ricordata e che deve continuare a fungere da faro in una città che, ancora oggi, ha tanti figli da salvare.
Una mostra che ha il sapore del riscatto, laddove permette di far ri-vivere un’esperienza educativa importante, interrotta forzatamente da un regime fascista che trasformò quella era diventata una “seconda nascita” per i giovani abbandonati di quel tempo in un’opera destinata alla reclusione ed all’irregimentazione dei figli del popolo partenopeo.
Complimenti, dunque, a chi ha voluto riportare alla memoria quanto di bello è stato realizzato nel passato per la nostra Napoli, in particolare alle Fondazioni Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia e Thetys-Museo del Mare di Napoli gestite e curate da Antonio Mussari e Maria Antonietta Selva.
26 Ottobre 2020