Intervista a Marco Modestino, cultore del fumetto

Da 25 anni Napoli è uno dei centri internazionali più seguiti dai cultori della nona arte, il fumetto.

Oggi, alla luce dell’emergenza Covid e della conseguente e lodevole organizzazione del Comicon extra – edizione 21 ½, decido di intervistare, per Buongiorno Napoli, Marco Modestino, grande appassionato e cultore di fumetti, che mi ha guidato in tempi non sospetti attraverso i padiglioni della Mostra d’Oltremare e che lavora presso il Comicon da oltre 5 anni.

Inizio, quindi, la mia intervista ricordando il grande afflusso di persone di tutte le fasce di età e in particolar modo di cosplayer, ragazzi che si travestono dai personaggi dei loro fumetti preferiti.

Chi partecipa a questa colorata realtà giovanile?

Solitamente partecipano ragazzi che portano con orgoglio termini spesso usati in senso dispregiativo: nerd e geek. Si tratta di giovani, introversi, appassionati di fumetti, di serie televisive e di nuove tecnologie. Si travestono per condividere la loro passione e da lì, iniziare a socializzare e fare amicizia attraverso il mascheramento nei personaggi di film o di fumetti.

Cosa fanno i ragazzi al Comicon?

Per questi ragazzi il mondo del Comicon è una grande esperienza di tipo sociale, prima che culturale. Infatti l’organizzazione dell’evento prevede tavoli da gioco, competizioni di video games, concerti. È un giro di affari importante, non solo per Napoli ma per tutta la Campania, patria di importanti fumettisti. Un modo per divertirsi e stare insieme e, successivamente, approfondire l’arte del fumetto.

Marco, cos’è il fumetto, quando nasce e specialmente perché è così importante culturalmente?

Per quanto riguarda il concetto di fumetto, occorre dire che Scott McCloud, definì il fumetto come “Immagini e altre figure giustapposte in una determinata sequenza con lo scopo di comunicare informazioni e o produrre una reazione estetica nel lettore”. In tal senso, considerò il fumetto come medium (mezzo o strumento) attraverso cui raccontare storie. Per semplificare, il fumetto è una forma d’arte che attraverso una serie di immagini e per mezzo di balloons (nuvolette) racconta una storia e comunica emozioni.

Quando è nato il fumetto?

A mio parere il fumetto nasce con l’uomo. Già le pitture rupestri che narrano la vita quotidiana possono rientrare nel concetto di fumetto. Il primo fumetto, secondo me, è l’arazzo di Bayeux, tessuto nell’XI secolo  in quanto è a tutti gli effetti un racconto per immagini sequenziali. La nascita ufficiale del fumetto è datata nel 1895 grazie alla striscia a fumetti Yellow Kid.

Come si può utilizzare il fumetto per attrarre i giovani alla cultura?

Si tratta di una pratica che esiste già da tempo. Dovrebbe essere utilizzato nelle scuole per insegnare i classici, come i Promessi sposi. Sarebbe per i giovani un linguaggio più semplice che “resta in testa” perché divertente e intelligente. Può trattare tutti gli argomenti, come le graphic novel che trattano di cronache o storie, e temi di ogni tipo, sociali e culturali. Maus, ad esempio, è l’unico fumetto ad aver vinto il premio Pulitzer trattando la vita nei campi di concentramento. Il fumetto attraverso un linguaggio semplice può diffondere arte, cultura, valori, legalità, giustizia sociale, uguaglianza, fratellanza, in un linguaggio sicuramente non banale. È arte che diffonde arte: si pensi a Guido Crepax con Valentina e Hugo Pratt con Corto Maltese. Enzo Biagi fece la Storia d’Italia a fumetti negli anni ’70, comprendendo le potenzialità del fumetto come strumento utile alla divulgazione di storia, cultura, valori. Altro grande estimatore del fumetto è Umberto Eco.

Marco, Napoli e il fumetto: cosa ne pensi?

Ci sono grandi autori non solo napoletani ma campani. Il Comicon è la terza mostra europea per importanza, dopo l’Angouleme in Francia e il Lucca Comics and Games in Italia. Si potrebbe fare molto di più non solo generando cultura ma anche lavoro e benefici economici all’intera città. Il Comicon è la fiera del sud più importante d’Italia. In 25 anni si sono seguiti diversi tematiche e accolti ospiti internazionali, identificati con l’arte in generale.

Marco, un ultimo pensiero libero prima di salutarci

Napoli è stata sicuramente negli ultimi 20 anni una fucina di nuovi talenti per quanto riguarda l’arte del fumetto. Un mondo artistico e sociale molto stimolante, dove il fumetto diffonde un messaggio di rilevanza sociale.

Ringrazio Marco Modestino per avermi fatto da cicerone nel mondo del fumetto. Ci salutiamo a quando il Covid sarà finito e il Comicon riprenderà la sua attività in presenza. Chissà, forse la prossima volta, ci rivedremo entrambi vestiti come i personaggi del Trono di Spade.

In attesa della prossima edizione, non ci resta che continuare a partecipare al Comicon Extra, un’edizione speciale nata grazie al supporto della Regione Campania, caratterizzata da attività online e dal vivo, nel rispetto delle norme anti-Covid-19, diffuse nelle cinque province campane.

14.11.2020

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *