L’avifauna dello stadio di Napoli
La grossa struttura ovale che si solleva come un cratere di metallo nel quartiere Fuorigrotta venne costruita negli anni 50 e chiamata Stadio del Sole. Successivamente, nel 1963 fu ribattezzata Stadio San Paolo edalla fine dell’anno scorso è stata intitolata a Diego Armando Maradona che ha trasformato quello stadio nell’epicentro del mondo del calcio facendolo esplodere più volte di gioia come uno dei vulcani dei campi flegrei in cui è ubicato. Un luogo che nel tempo ha assunta tanti significati, un luogo che per i Napoletani è magico ed è noto agli appassionati di sport di tutto il mondo. Un simbolo di sport, tifo, passione, riscatto. Lo stadio di Napoli tuttavia non ospita soltanto ricordi speciali che hanno fatto la storia del calcio, ma accoglie numerose specie che trovano fra gli spalti e il campo la loro casa, il loro sito di nidificazione. Sul rettandolo verde non solo i sogni dei tifosi prendono il volo, ma anche l’avifauna urbana, infatti l’imponente struttura dello stadio durante tutto l’anno e soprattutto durante la fase di nidificazione è una sorta di hot spot ornitologico della città di Napoli, per tutte quelle specie dette rupicole. La facciata esterna della curva sud è stata scelta da una coppia di falchi, gheppi per l’esattezza, che sulla parte più alta da almeno cinque anni ubicano il nido e schiudono i piccoli che poi voleranno sul quartiere fino a quando si disperderanno per trovare a qualche km o molto lontano il loro posto nel mondo.
Più giù rispetto al nido dei falchi, c’è una colonia di taccole, un piccolo corvo nero dagli occhi azzurri e da una spiccata intelligenza, caro al noto etologo Konrad Lorenz, che le studiò approfonditamente e descrisse alcuni dei loro comportamenti più particolari e le loro notevoli capacità di apprendimento.
Altri uccelli coloniali che animano lo stadio anche in assenza di eventi sportivi sono i rondoni di tre specie differenti: rondone comune, rondone pallido e rondone maggiore. Sono spesso confusi con le rondini per le ali a falce e la coda biforcuta, ma in realtà sono molto diversi, infatti i rondoni hanno le zampe molto più corte tanto da non riuscire a prendere il volo da terra e per questo motivo sono perennemente in volo, cacciano in volo, si accoppiano in volo, bevono e dormono volando. Solo gli aspetti dedicati alla nidificazione sono obbligati in un punto fermo, di norma una cavità posta in alto da cui entrare in volo ed uscire lanciandosi nel vuoto. In estate intorno allo stadio è facile imbattersi nei piccoli a cui è andato male il primo volo, di solito fermi, pigolanti ad ali aperte. Questi non hanno nessuna speranza di sopravvivere e per questo vanno soccorsi, portandoli al CRAS per riabilitarli. In primavera la mattina all’alba, prima dei rumori del risveglio della città, chi fa footing intorno allo stadio può sentire un verso melodioso e poetico che viene dalla parte sommitale dello stadio, è il canto del passero solitario, reso celebre dalla poesia di Leopardi. Questo uccello svetta dalle sommità e impettito canta sfoggiando la sua livrea azzurra proprio in linea con i colori della squadra. Ci sono tante altre specie che vivono sullo nello stadio dedicato a Maradona, una sorta di custodi alati e laici, spesso invisibili alla maggioranza delle persone, che rivelano il loro messaggio di biodiversità a chi si ferma un attimo e prova a sentire e osservare con maggiore attenzione quello che ci circonda. Specie che nidificano sulla struttura: Gheppio, Civetta, Rondone comune, Rondone pallidi, Rondone Maggiore, Passero solitario, Taccola, Passera D’Italia, Passera Mattugia, Ballerina Bianca, Colombo, Pigliamosche. Specie che nidificano nelle immediate vicinanze (Pini, aiuole e palazzi adiacenti): Cinciarella, Cinciallegra, Merlo, Verzellino, Verdone, Capinera, Occhiocotto, Tortora dal collare orientale, Gabbiano reale, Cardellino. Uccelli che frequentano la struttura ma non vi nidificano: Falco Pellegrino, Cornacchia grigia, Gufo comune, Gazza, Pettirosso, Codirosso spazzacamino