“Nascita e Rinascita”, torna dall’8 al 30 dicembre 2024 “Altri Natali”, la rassegna promossa dal Comune di Napoli
Un ricco palinsesto di eventi animerà il Natale a Napoli, rinnovandone la narrazione in termini di apertura alla accoglienza è all’inclusione, coniugando contenuti e forme provenienti da altre culture e tradizioni, generando una riflessione ampia sul concetto di partecipazione alla vita attiva della città, in un momento storico in cui la spinta turistica, il fare rete fra imprese e la partecipazione alla vita della città diventano elementi fondamentali per la rinascita di Napoli come centro economico e culturale europeo.
L’espressione artistica di avanguardia si coniuga con la tradizione attraverso la contaminazione dei linguaggi, superando il timore di includere ciò che è considerato come diverso o altro da noi.
L’obiettivo è quello di costruire una città policentrica, che superi la distinzione fra centro e periferia, animando tutte le municipalità, in sinergia fra loro, aprendo lo spazio pubblico ad una visione della città dove l’empatia ed i sentimenti espressi da forme artistiche poliedriche ed aperte concorrano alla costruzione di una forte coesione sociale che concorra a confermare Napoli come città aperta al confronto, all’accoglienza, allo scambio culturale, come luogo di dialogo, tolleranza, pluralismo delle idee e collaborazione, una città dove prevalga la pace, così costruendo una porta aperta alla speranza.
Il programma completo della rassegna degli eventi di “Altri Natali-la Cultura è Plurale” è disponibile sul sito del Comune di Napoli e copre l’intero territorio cittadino, coinvolgendo tutte le municipalità al fine di coinvolgere tutti i luoghi della città come centro di diffusione culturale, con cinquanta eventi gratuiti fra incontri, spettacoli, laboratori e performance e due progetti speciali: “Giro Giro Napoli-Speciale Natale” dedicato alle visite guidate rivolte ai bambini e l’istallazione “Alter Oculus” dell’artista Franz Cerami presso la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, dove le 11 tele che non ci sono più lasciano uno spazio vuoto di costruzione di una nuova narrativa per la città, capace di vedere con gli occhi degli altri, di emozionarsi per mezzo del linguaggio universale della musica, a partire dal forte coinvolgimento delle numerose chiese di Napoli, in una visione di valorizzazione di tutti gli spazi della città e di forte inclusione, contrastando le “periferie esistenziali” per la rinascita dell’intera città.