La risata è una cosa seria. Peppino De Filippo tra palcoscenico, cinepresa e poesia
“La risata è una cosa seria”.
Provate a chiedere a qualsiasi autore che si sia cimentato nella scrittura di un testo comico.
Eppure, ad oggi, sussistono enormi pregiudizi nei confronti di chi per vena e sensibilità artistica decide di affrontare la realtà con quell’ironia e quella leggerezza che suscitano il riso nello spettatore. Questi pregiudizi, infatti, hanno accompagnato e gettato in ombra la figura di un autore-attore che dovrebbe, a buon diritto, essere collocato nel Pantheon del Teatro Italiano e Napoletano: Peppino De Filippo.
L’immagine di Peppino ha sempre sofferto il costante ed estenuante confronto con il fratello, Eduardo, dal cui talento è stato adombrato tanto da indurre numerosi critici a identificarlo metonimicamente con Pappagone, il celeberrimo personaggio da lui interpretato, quasi come se suscitare il riso e riuscire ad arrivare a un pubblico vastissimo fosse una colpa, una sorta di peccato originale e indelebile che vada al di là degli obiettivi primari di un attore-autore.
Da qualche anno, per fortuna, soprattutto grazie allo sforzo di alcuni accademici federiciani, quali il prof. Pasquale Sabbatino e la prof.ssa Giuseppina Scognamiglio, si lavora affinché la personalità di Peppino De Filippo venga rivalutata grazie a uno studio attento e scevro da pregiudizi ideologici non solo della sua carriera attoriale, ma anche e soprattutto della sua produzione autoriale, evidenziandone, così, quegli elementi da cui emerge un’inedita figura di acuto osservatore della realtà.
Su questa scia si pone il lavoro di Ciro Borrelli che sabato 31 ottobre presenterà al Teatro Diana la nuova edizione del proprio volume Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa, con un contributo su Peppino verseggiatore a cura della prof.ssa Scognamiglio. Questo lavoro parte ripercorrendo a volo d’uccello la biografia di Peppino per poi passare ad un’immancabile e approfondita analisi del rapporto con Eduardo, dalla collaborazione alla rottura, dai tentativi di riappacificazione alla morte. Nell’ottica della rivalutazione e della (ri)scoperta dell’autore-attore, poi, Borrelli non solo analizza alcune opere teatrali scelte come simboliche tappe del suo percorso artistico-evolutivo ma ci offre una preziosa disamina di cinque pellicole poco conosciute del nostro artista che non faranno altro che arricchirne il profilo. A completamento di questo percorso, Giuseppina Scognamiglio, prende in esame e mette in evidenza un aspetto quasi sconosciuto di Peppino autore, ovvero, quelle doti di verseggiatore che, tra le altre cose, hanno dato vita ad alcuni classici della Canzone Napoletana.
Insomma: un appuntamento da non perdere per tutti coloro che ritengono che ridere faccia bene all’anima.
E non dimentichiamocelo: la risata è una cosa seria.
25 Ottobre 2020