Aspettando la fine della pandemia
Viviamo un momento sicuramente durissimo e difficile: questa pandemia, oltre a tutte le gravissime problematiche sanitarie e socio-economiche, ne ha portate tante anche di natura psicopatologica. I dati parlano chiaro: il 65% degli italiani ha cominciato a riferire disturbi psichici di svariata natura: ansia, attacchi di panico, disturbi del sonno, astenia, spunti depressivi, in forma più o meno accentuata che spesso richiedono l’intervento dello specialista.
L’impossibilità in molti casi di raggiungere i propri cari o di avere le solite frequentazioni amichevoli e sociali o, in generale, il ritrovarsi quasi di botto a fare i conti con un ospite inatteso e sgradito qual è la solitudine forzata, ha inciso parecchio sulla salute mentale di molti, dando spesso luogo a notevoli problematiche in personalità più fragili e meno strutturate.
Come dimenticare, inoltre, il disagio e l’isolamento dei bambini e degli adolescenti che, purtroppo, al momento sono privati, loro malgrado, della continuità scolastica di tutti i giorni, degli incontri fuori scuola, delle risate, delle trepidazioni, in una parola di tutto ciò che contribuisce alla loro crescita al loro sviluppo ed, emozionalmente parlando, di tanti ricordi belli?
Nonostante tutto però è importantissimo tenere duro; la famosa “resilienza”, vocabolo ormai abusato, ma mai come in questo momento così opportuno, deve aiutarci a trovare un adattamento alla nuova situazione e soprattutto nel farci intravedere la luce in fondo al tunnel, anche quando questo tunnel sembra non finire mai.
Non dobbiamo arrenderci, ricerchiamo sempre la solarità e carichiamoci di energia positiva. Combattiamo con tutto il nostro coraggio e la nostra forza, non lasciamoci sopraffare dallo sconforto e dallo stress, in una parola: alleniamoci a tirar fuori la parte migliore di noi!
16.11.2020