Il Rapporto Ecomafia 2020 di Legambiente: combattere per la tutela del pianeta
La tutela dell’ambiente come casa comune dell’umanità è un tema divenuto centrale nel dibattito quotidiano. Un tema che non è più possibile ignorare, poiché la scienza ha da tempo suonato il campanello di allarme sui pericoli del cambiamento climatico: superata una certa soglia, l’ecosistema reagisce con effetti a catena che vanno dall’innalzamento del livello del mare, sino a fenomeni climatici estremi e desertificazioni, che costituiscono un pericolo per l’uomo.
Mentre gli stati discutono su quali siano le misure urgenti più idonee ad evitare questo pericolo globale, continua la lotta delle istituzioni al fenomeno delle Ecomafie.
Nonostante la pandemia, in Italia sono aumentati i reati contro l’ambiente, come dimostra il Rapporto Ecomafia 2020 pubblicato da Legambiente, realizzato con la collaborazione di giornalisti e ricercatori, e dedicato a due eroi della lotta per la tutela dell’ambiente: il consigliere comunale Mimmo Beneventano ucciso dalla camorra nel 1980 per evitare l’assalto speculativo di quello che oggi è il Parco Nazionale del Vesuvio, e Natale De Grazia, il capitano di corvetta della capitaneria di porto di Reggio Calabria, scomparso nel 1995, mentre indagava sugli affondamenti delle “navi dei veleni” nel Mar Tirreno e nel Mar Ionio.
Conoscere la situazione a livello sia nazionale che regionale è importante per poter contrastare un fenomeno criminale che danneggia il territorio con effetti di lungo termine.
In Italia, nel 2019, aumentano i reati contro l’ambiente, 34.648 quelli accertati, alla media di 4 ogni ora, con un incremento del +23.1% rispetto al 2018.
In Campania, negli ultimi 10 anni, sono stati accertati 44.179 reati contro l’ambiente concentrati nelle province di Napoli (38 per cento) e Salerno (28 per cento).
Dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare, insieme alle agromafie che devastano i terreni agricoli con pesticidi e prodotti chimici illegali, e alle archeomafie che depredano il patrimonio artistico e culturale, mentre aumentano gli incendi boschivi.
Lo stato sta reagendo, attraverso una serie di norme che hanno reso possibile un’azione di prevenzione e di repressione molto forte, grazie anche alla collaborazione di cittadini ed associazioni, azione che ha portato a numerosi arresti e sequestri. Ma questo non basta.
Ciascuno di noi può contribuire, con il proprio personale impegno, alla tutela dell’ambiente e alla lotta contro le Ecomafie, modificando i propri comportamenti in modo da ridurre il proprio personale impatto ambientale.
Potremmo iniziare da un piccolo gesto, che può generare un grande effetto positivo sull’ambiente: utilizzare, per la spesa e per ogni altra nostra esigenza, una busta di tela, magari di quelle che si piegano, diventando una piccola pallina, da tenere sempre in borsa o in tasca.
Questo piccolo gesto può cambiare il mondo. L’Osservatorio di Assobioplastiche ha stimato che nel nostro paese, in media, su 100 buste in circolazione 30 sono fuori norma, calcolando sia quelle di plastica che quelle pseudo-compostabili. Negli ultimi 5 anni il tasso di non conformità è attestato al 60%. Nel nostro paese vengono commercializzate circa 23.000 tonnellate di buste usa e getta fuori legge, per un valore complessivo di 200 milioni di euro.
Se le persone passassero dall’uso delle buste di plastica a quello delle buste di tela avremmo non solo un grande effetto positivo in termini di tutela ambientale, ma anche una forte azione di contrasto verso chi, del danno ambientale, ha fatto un business.
Mentre gli stati si organizzano per evitare gli impatti del cambiamento climatico e l’Italia adotta misure sempre più efficaci contro le ecomafie, è giunto il momento in cui ogni singola persona si impegni nella lotta per la tutela dell’ambiente, una lotta che non richiede atti eroici ma semplicemente un cambiamento delle proprie vecchie abitudini, dannose per l’ambiente, in nuove abitudini, che rispettano il pianeta.
03.08.2021