Giornata nazionale degli alberi 2022: riscoprire il valore, la bellezza e il senso  della natura e della vita

La “giornata nazionale degli alberi” nasce con la legge 14 gennaio 2013, n 10 contenente le “Norme sullo sviluppo degli spazi verdi urbani”, in sostituzione della “festa degli alberi” di cui all’art 104 del regio decreto 30 dicembre 1923 n 3267 che istituiva la “festa degli alberi”. 

Rientra nel quadro di azioni intraprese dallo stato per ricordare  in Italia, il giorno 21 novembre, il valore fondamentale ed il ruolo indispensabile degli alberi per il mantenimento della salute degli ecosistemi e quindi della vita sul pianeta. Si inserisce nel quadro delle azioni intraprese in attuazione del protocollo di  Kyoto al fine di diffondere tra le nuove generazioni la consapevolezza dell’assoluta necessità di salvaguardare e valorizzare l’ambiente ed il patrimonio arboreo e boschivo al fine di ridurre le emissioni inquinanti, prevenire il dissesto idrogeologico, migliorare la qualità dell’aria e per la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani.

L’albero è simbolo universale di unità nelle diversità degli uomini, nello spazio e nel tempo. Fin dall’antichità presso i popoli d’oriente e d’occidente, è simbolo che si ricollega alla funzione della vita, proprio per l’importanza che gli alberi hanno per la vita sulla terra, rilevanza oggi fondamentale nel campo della lotta al cambiamento climatico come fondamentale fattore di lotta al danno ambientale globale. Numerose iniziative coinvolgeranno anche quest’anno le associazioni a tutela dell’ambiente che insieme alle istituzioni pianteranno nuovi alberi, in particolare nelle zone urbane dove il diritto a spazi di verde nelle città è un bisogno sentito e condiviso da tutti.

L’albero è fondamentale negli ecosistemi poiché svolge svariate funzioni delle quali si è persa la percezione a causa di fenomeni complessi, in particolare per una errata percezione del valore delle cose che viene attribuito in termini economici determinati dal meccanismo della domanda e dell’offerta, ignorando di fatto il valore intrinseco delle cose, in relazione alla funzione che le cose hanno rispetto alla sopravvivenza e alla vita felice dell’essere umano.

Gli alberi sono simili a piccoli universi, abitati da diverse forme di vita in equilibrio fra loro e prendersi cura e difendere un albero vuol dire prendersi cura e difendere non solo la flora ma anche la fauna che grazie ad esso vive, in particolare la popolazione degli uccelli di cui l’albero è fonte di riparo e di sostentamento.  Gli alberi sono esseri viventi, e la scienza ha dimostrato che le piante “dialogano” fra loro attraverso complessi sistemi di interconnessione come quello  delle radici e che i boschi sono un capolavoro di meccanismi di collaborazione fra le piante stesse, con la creazione di ambienti variegati all’interno dello stesso bosco e sottobosco. Chi ha vissuto Napoli prima dei lavori al “Real Bosco di Capodimonte” ricorderà come si trattasse di un vero e proprio bosco, dove le piante in libertà ricamavano la loro trama secondo la logica della natura, bosco che è rimasto tale solo nel nome, avendosi ad oggi in realtà un parco, cioè una struttura bellissima e funzionale per l’uomo, che tende sempre a controllare la natura dimenticandosi che questa è disegnata secondo una logica della natura ben superiore a quella umana.

Napoli e la Campania sono ricche di esempi sia  positivi che negativi di gestione del verde urbano, per citarne solo alcuni, dalla Villa Floridiana al Parco Virgiliano, alla Villa comunale al Parco dei Camaldoli la città ha un patrimonio verde da tutelare e valorizzare che può diventare non solo un attrattore e un volano territoriale ma, gestito in modo ottimale, può diventare un vero e proprio moltiplicatore di resilienza ambientale, urbanistico e territoriale secondo la visione strategica green proposta dal team (di cui fa parte chi scrive)  contenuta nell’ idea-progetto “Ponte Ecologico – Cascata Verde Speranza”.

Le piante sono un capolavoro che ha ispirato L’Orto Botanico di Napoli dove si apprende che le piante, nelle loro varie specie, sono esseri con una fortissima resilienza, e la logica delle piante ha ispirato nei secoli l’uomo nelle sue diverse forme di manifestazione artistica, nella sua capacità di apprendimento scientifico, nella sua spiritualità, per cui si apprende più da una passeggiata in un bosco che da tanti libri scritti e prodotti tecnologici, per cui la natura, nelle antiche culture, è stata considerata lo strumento con cui Dio stesso insegna direttamente all’uomo e quindi non solo un mero habitat ma qualcosa di più profondo, di esistenziale, nel rapporto fra Dio, gli uomini e la natura.

Gli artisti, come i poeti, si sono spesso ispirati agli alberi nelle loro creazioni, come ad esempio nel ‘900 Giuseppe Ungaretti scrive “Soldati” capolavoro in cui, con un brevissimo componimento e l’uso della figura della similitudine, vede nelle foglie autunnali che cadono la precarietà dell’essere umano e della sua esistenza durante la guerra, o Nazim Hikmet che nella sua poesia “Alla vita”  scrive del senso della vita e utilizza l’immagine di una persona che, divenuta anziana, continua a piantare ulivi, simbolo della pace.

In questa giornata degli alberi è il caso di riflettere più approfonditamente sull’albero come punto di partenza per riscoprire il vero valore delle cose, che non può essere determinato solo sulla base delle logiche del mercato, che da valore alle cose sulla base dell’equilibrio fra domanda ed offerta, ma riscoprire che le cose hanno un valore intrinseco, dovuto alla loro importanza, alla loro funzione per la sopravvivenza e la vita felice dell’essere umano possibile solo ripristinando l’equilibrio e l’armonia con la natura. Non è un caso che si parli della giornata degli alberi, sottolineando la unità nella pluralità delle specie, quel pluralismo come varietà delle specie di alberi esistenti che costituisce un valore da tutelare noto come biodiversità.

La giornata degli alberi sensibilizza sull’importanza della conoscenza della funzione e quindi del valore fondamentale rivestito dall’albero per la vita sulla terra, e questa percezione del vero valore può derivare solo da un contatto diretto con la natura, che porti alla conoscenza vissuta della stessa e quindi ad incuriosirsi, appassionarsi e quindi innamorarsi della natura come espressione di logiche superiori che generino un amore verso il prossimo ed il creatore della natura della quale l’uomo fa parte e con cui deve restare in equilibrio non solo per la sua sopravvivenza ma per avere una vita in armonia con sé stesso e con gli altri. Un mirabile esempio di tale equilibrio lo ritroviamo in uno dei più grandi capolavori della cultura globale: Il cantico delle creature di San Francesco di Assisi.

Un mondo nuovo è possibile se l’essere umano riscopre questa sua dimensione di semplicità naturale levando tutte quelle sovrastrutture che sono solo un inganno che toglie valore a ciò che è vitale, come gli alberi, per attribuire valore a cose inutili e/o dannose, per cui si può salvare il pianeta solo superando la falsa logica attuale e riscoprendo il valore intrinseco delle cose per cui al rispetto della natura e alla tutela delle libertà e dei diritti umani si ricollega la pace che viene dalla logica giusta cioè la logica dei giusti, di cui si preserva la memoria piantando alberi nei “giardini dei giusti”. L’albero è simbolo della memoria storica di coloro che “né santi né eroi, rispondono all’ingiustizia assumendosi una responsabilità” per cui “c’è un albero per ogni uomo che ha scelto il bene” preservando i valori umani di fronte a leggi ingiuste e alla indifferenza della società, la cui memoria è coltivata come un albero per ricordare che ciascuno essere umano può sempre mettersi in gioco e intervenire in difesa di un diritto fondamentale come  il “Diritto Universale ad un Ambiente Sano”, chiave di volta per risolvere la crisi globale ambientale, politica, economica e sociale.

Se un bambino, in questa giornata, pianterà un albero ed incuriosendosi allo studio delle piante, le amerà, curerà e difenderà e “continuerà a piantare ulivi a 70 anni”, dando all’albero il suo valore intrinseco, rifiutando la logica del mondo ed adottando una logica nuova, equa e giusta,  allora la radice della speranza ha portato i suoi frutti, i frutti dell’amore, i frutti di quello che i popoli conoscono come l’ Albero della vita come simbolo di rinascita, vita felice perché vissuta con gioia attiva, antico simbolo di amore, pace ed immortalità. Si parla sempre di tecnologia vedendone solo il lato negativo così dimenticandosi che oggi, come alberi, siamo tutti interconnessi e possiamo piantare quanti alberi vogliamo con un semplice click sul cellulare. Contro i deserti ambientali, umani ed esistenziali basta poco, rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani come in hanno fatto in Etiopia: record imbattuto del mondo, nell’anno 2019, con oltre 350 milioni di alberi piantati in un giorno. Un onda verde di vita contro il nulla del deserto che avanza, fatta di uomini e donne di tutto il mondo, di enti ed associazioni, di comunità, di gruppi e di singole persone. Le parole dicono chi credi di essere, le azioni dicono chi sei. Basta un click sul cellulare per salvare la terra. Caro lettore e cara lettrice, controlla pure, Treeonfy: 100 alberi in Indonesia costano circa 20 euro e consigli pratici su cosa fare per salvare il pianeta. Solo uno dei tanti esempi dei modi per finire di non essere ed iniziare ad essere. Forse è anche questo il senso dell’albero della vita.

11. 11.2022

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *